Sono rimasto assente dal mio blog qualche giorno, ma ho vissuto intensamente senza perdere tempo, cercando di conquistare una posizione sempre migliore da cui guardarmi e guardare il mondo.
In particolare ho vissuto un'esperienza che certamente non e' piu' semplicemente musicale ma che collega la vista all'udito, l'udito alla vista, un intreccio visivo-sonoro-visivo che trasforma la maniera di assistere ad un concerto, trasformandolo in una esperienza intensa, profonda, ispiratrice.
Sakamoto e Alva Noto hanno trovato una forma espressiva che supera i confini musicali e ci permette di accedere ad un luogo intimo nel quale possiamo rilassarci. E' una esperienza che va in controtendenza con cio' che di solito e' un concerto che produce eccitazione, emozione, esaltazione, euforia. Con la performance di Sakamoto e Noto invece si vive un profondo stato di rilassamento, di introspezione, di meditazione, di ricerca del silenzio, di scoperta di panorami e scenari interiori che sono illuminati dalla combinazione dei due artisti che come dei caronte ci guidano alla ricerca di una nuova emozione, meno superficiale, non indotta in modo soggettivo ma prodotta interiormente dentro lo spettatore, una forma di oggettivazione dell'esperienza che si concretizza e realizza dentro lo spettatore e non fuori nel teatro.
Saluti cari a tutti e se vi capitera' non perdete l'occasione per assistere ad una loro performance.
venerdì 20 maggio 2011
scenari interiori andata e ritorno
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martedì 3 maggio 2011
un gioco semplice semplice
... ma quante volte ci siamo arrabbiati, ci siamo isolati, abbiamo gridato, insultato, denigrato, giudicato, separato? Io credo che ognuno di noi ogni giorno in una forma o in un'altra si confronti con il sentimento del rancore, del giudizio, del pregiudizio, del biasimo, della frustrazione, della paura.
Pensiamo semplicemente che questa sia la normalita', che non esista altra opzione se non quella di esprimere i propri sentimenti e giudizi etichettando tutti ed ogni cosa, fissando cosi' con la nostra etichetta eternamente cio' che ci piace e cio' che non ci piace destinando l'inferno, il purgatorio, il paradiso a tutto cio' che ci capita a vista, esseri umani inclusi.
Ho scoperto che esite il sentimento dell'amore, che esiste ed alberga in me se gli permetto di manifestarsi, se gli permetto di non giudicare, se gli permetto di essere accogliente, se gli permetto di non dare un'etichetta, se gli permetto di essere libero dai condizionamenti, sia famigliari che sociali.
Mi rendo conto che la liberta' e' poter essere se stessi, ed intendo dire che possano esserlo tutti e non soltanto io sono libero di essere me stesso pero' gli altri no perche' si manifestano in modo differente dal mio. La liberta' e' un bene assoluto, un bene che dovrebbe appartenere ad ogni essere vivente dalla nascita, dovrebbe essere la colonna dell' esistenza ed invece sempre di piu' pensiamo che tutti debbano essere liberi come siamo liberi noi e quindi distruggiamo la liberta' altrui.
Suggerisco un gioco semplice semplice: chiudiamo gli occhi per un istante e pensiamo alla cosa che piu' ci rende felicita' e gioia, immaginiamo di abbracciarla, di guardarla, contemplarla e godere della sua presenza. Restiamo con questa immagine ancora qualche istante, dedichiamoci ancora un po' di tempo. Ora se abbiamo nella mente questa immagine di gioia, riapriamo i nostri occhi e per terminare il gioco, abbracciamoci, si si abbracciamoci da soli, cerchiamo di amarci, cerchiamo di volervi bene, di essere innamorati di noi stessi, e di rispettarci. Saremo certamente piu' accoglienti e piu' capaci di incontrare l'altro ed essere più felici con noi stessi.
Buona giornata.
Pensiamo semplicemente che questa sia la normalita', che non esista altra opzione se non quella di esprimere i propri sentimenti e giudizi etichettando tutti ed ogni cosa, fissando cosi' con la nostra etichetta eternamente cio' che ci piace e cio' che non ci piace destinando l'inferno, il purgatorio, il paradiso a tutto cio' che ci capita a vista, esseri umani inclusi.
Ho scoperto che esite il sentimento dell'amore, che esiste ed alberga in me se gli permetto di manifestarsi, se gli permetto di non giudicare, se gli permetto di essere accogliente, se gli permetto di non dare un'etichetta, se gli permetto di essere libero dai condizionamenti, sia famigliari che sociali.
Mi rendo conto che la liberta' e' poter essere se stessi, ed intendo dire che possano esserlo tutti e non soltanto io sono libero di essere me stesso pero' gli altri no perche' si manifestano in modo differente dal mio. La liberta' e' un bene assoluto, un bene che dovrebbe appartenere ad ogni essere vivente dalla nascita, dovrebbe essere la colonna dell' esistenza ed invece sempre di piu' pensiamo che tutti debbano essere liberi come siamo liberi noi e quindi distruggiamo la liberta' altrui.
Suggerisco un gioco semplice semplice: chiudiamo gli occhi per un istante e pensiamo alla cosa che piu' ci rende felicita' e gioia, immaginiamo di abbracciarla, di guardarla, contemplarla e godere della sua presenza. Restiamo con questa immagine ancora qualche istante, dedichiamoci ancora un po' di tempo. Ora se abbiamo nella mente questa immagine di gioia, riapriamo i nostri occhi e per terminare il gioco, abbracciamoci, si si abbracciamoci da soli, cerchiamo di amarci, cerchiamo di volervi bene, di essere innamorati di noi stessi, e di rispettarci. Saremo certamente piu' accoglienti e piu' capaci di incontrare l'altro ed essere più felici con noi stessi.
Buona giornata.
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