Sono rimasto assente dal mio blog qualche giorno, ma ho vissuto intensamente senza perdere tempo, cercando di conquistare una posizione sempre migliore da cui guardarmi e guardare il mondo.
In particolare ho vissuto un'esperienza che certamente non e' piu' semplicemente musicale ma che collega la vista all'udito, l'udito alla vista, un intreccio visivo-sonoro-visivo che trasforma la maniera di assistere ad un concerto, trasformandolo in una esperienza intensa, profonda, ispiratrice.
Sakamoto e Alva Noto hanno trovato una forma espressiva che supera i confini musicali e ci permette di accedere ad un luogo intimo nel quale possiamo rilassarci. E' una esperienza che va in controtendenza con cio' che di solito e' un concerto che produce eccitazione, emozione, esaltazione, euforia. Con la performance di Sakamoto e Noto invece si vive un profondo stato di rilassamento, di introspezione, di meditazione, di ricerca del silenzio, di scoperta di panorami e scenari interiori che sono illuminati dalla combinazione dei due artisti che come dei caronte ci guidano alla ricerca di una nuova emozione, meno superficiale, non indotta in modo soggettivo ma prodotta interiormente dentro lo spettatore, una forma di oggettivazione dell'esperienza che si concretizza e realizza dentro lo spettatore e non fuori nel teatro.
Saluti cari a tutti e se vi capitera' non perdete l'occasione per assistere ad una loro performance.
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