martedì 20 dicembre 2011
Quelli che... Io amo Enzo Jannacci!
Non e' solo emozione, non e' solo campanilismo, non e' solo parole parole parole, e' semplicemente che ci sono persone che sono capaci facendo quello che fanno di consolarci, di renderci la vita un po' più accettabile perchè la vita l'hanno provata a vivere facendo quello che amavano e ci hanno raggiunto.
Enzo Jannacci lo conosco sin da piccolo, lo conosco sin dai primi anni di vita, lo ascoltava mio padre, lo ascoltava mio zio, lo ascoltava il mio vicino, forse lo ascoltava anche mio nonno, era di famiglia Jannacci, e' sempre stato di famiglia. Non e' un cantante, non e' un musicista, non e' una star, e' solo Enzo Jannacci, uno di famiglia, uno che viene a casa e canta con te, per te le canzoni che conosci da sempre, che sono dentro di te. Enzo Jannacci e' unico, e' un poeta, e' un musicista, e' un uomo, e' un padre, e' un chirurgo, e' uno che ha provato a vivere in tutti i modi e ci e' riuscito, ci riuscito perchè riesci nella vita quando le persone che ti conoscono bene, quando le persone che solo ti conoscono, quando gli sconosciuti ti amano, quello e' il segno che hai fatto una buona vita, che sei stato giusto, non senza errori, ma sei stato capace di riparare sempre agli errori per essere a pareggio con il dare e il prendere.
Ieri sera c'era Enzo Jannacci, l'altro ieri c'era Enzo Jannacci, domani ci sara' Enzo Jannacci perche' lui ci sarà sempre, ci saranno sempre i suoi pezzi capaci di entrare nell'intimità di ognuno di noi, capaci di esprimere cose che pensiamo tutti, raccontando storie normali che appartengono ad ognuno di noi, che sono il cuore della vita stessa, l'esperienza. Cio' che conta di piu' e' vivere e vivere e' esperire, esperire e' essere dentro la vita, essere dentro la vita e' conoscere se stessi, conoscere se stessi e' trovare il giusto posto nel mondo, trovare il giusto posto nel mondo e' il senso stesso della vita, e il senso stesso della vita e' prepararsi al passaggio finale: il passaggio e' leggero, senza pesi, senza ricordi nostalgici, senza immaginazioni di eternità, senza beni materiali ma semplicemente con un carico di azioni che hanno prodotto effetti benevoli per chi ci circonda e per noi stessi. Enzo Jannacci e' certamente arrivato vicino al suo passaggio ma anche ieri sera come nella sua vita intera non si e' risparmiato, ha datto tutto se stesso quello che ha al pubblico, agli amici, agli spettatori, a chi lo ama, a chi lo ignora perche' vivere e' un istante, e in quell'istante tutto e' possibile e tutto puo' accadere. Ed e' accaduto anche ieri sera mi sono sentito milanese piu' che mai, ho sentito di cosa sono fatto, ho sentito il perche' ho capito sempre cosi' bene Enzo Jannacci, non ne faccio un localismo, ma ogni luogo ha determinato alcune caratteristiche che senza renderci conto sono la nostra carta distintiva, e i tanti milanesi amici di Enzo Jannacci mi hanno ricordato la mia citta', mi hanno ricordato che noi milanesi siamo milanesi, siamo sensibili, ma anche cinici, sarcastici e gentili in maniera ruvida, in maniera schietta e senza fronzoli, guardando alla vita con uno sguardo realista che spesso sfiora il pessimismo ma che non e' certamente l'ottimismo ostentato, capaci però di entrare nella mensa della Stazione Centrale e servire il pasto di Natale ai barboni che sono tanti e che spesso troppo spesso dimentichiamo!
Enzo Jannacci lo ha sempre interpretato il milanese, ancor di più lo ha sempre incarnato perchè una citta' non la puoi interpretare, non la puoi togliere dalla pelle, non la puoi estirpare dal cuore anche se vivi lontano, ti resta addosso, nelle parole, negli accenti, nei gesti, nello stile e lui, lui e' Milano, lui e' Enzo Jannacci e quando te lo trovi di fronte con il sorriso, il microfono davanti, la musica che suona e i suoi lunghi silenzi ed infine i suoi "uehh se me lo dicevi prima" puoi dirti fortunato di averlo conosciuto, di averlo ascoltato e di esserti ritrovato.
Grazie Enzo Jannacci, grazie di tutto davvero dal cuore e se devo dirla tutta... sei davvero ancora un gran figo milanese!
http://www.youtube.com/watch?v=oLz505yPu90&feature=share
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mercoledì 14 dicembre 2011
Ci stanno prendendo in giro???
In questi giorni sto riflettendo su cio' che sta vivendo l'Italia da qualche mese a questa parte, sono pensieri a volte associativi a volte creativi, sono il risultato di discussioni con amici, di qualche lettura di quotidiani, sinceramente pochi per evitare di prendere una posizione predefinita che non mi permetterebbe una riflessione libera, pulita, imparziale.
Penso che la pressione che stiamo vivendo come cittadini italiani ed europei sia un perfetto inganno, penso che le persone che governano il paese, le aziende, le università, i media, i sindacati, le scuole stiano facendo costantemente il gioco degli speculatori, stiamo avallando un sistema economico fallimentare che permette a pochi di avvantaggiarsi sui molti, senza in alcun modo andare a risanare i danni causati da decenni di dissennato governo. La tecnica della paura sta lentamente minando la mente di ognuno di noi, la sta corrompendo, la sta ossessionando per mantenerla in uno stato di ansia ed angoscia che non permette altro che pensieri legati alla sopravvivenza, ripulendola da quella potenza straordinaria di immaginare per renderla piatta ed univoca verso cio' che si chiama profitto, incapace di amare in maniera deliberata.
Parlavo di sopravvivenza, Si sopravvivenza, legge della savana, mors tua vita mea; ognuno di noi vive con lo sguardo del predatore su di se', lo sguardo di colui che quando affamato si metterà sulle nostre tracce e più la fame sara' intensa meno probabilità di sopravvivere al duello avremo. Io sento su di me gli occhi di predatori affamati di denaro, di potere, di profitto, predatori sanguinari senza scrupoli ne' coscienza, inseriti nella nostra società, che vivono come noi, camminano come noi, sorridono come noi, interagiscono come noi, ma sono noi, sono replicanti con il cervello lavato, pronti a sferrare il colpo mortale.
Ci hanno tolto ogni diritto democratico di voto, ci hanno tolto ogni possibilità di sognare, ci hanno tolto la possibilità di criticare, ci hanno dato in cambio paura, impossibilità di realizzarsi a pieno, occupando tutti i posti di controllo con mezzi illegali, e' illegale mettere una persona che non lo merita in un posto di comando, presidiare per mantenere il controllo, e i liberi cittadini non hanno alcuna chance di cambiare lo status quo perche' non esiste il merito, esistono le caste come in India e non e' pensabile di cambiare il proprio stato di nascita.
Pensiamo alla nostra Italia, pensiamo a quello che il nuovo governo sta facendo, sta rispondendo a banchieri, a petrolieri, a farmaceutiche, a finanziarie, ad energetiche, ad assicurative, alzando i prezzi di ogni bene primario, ripeto primario, cioe' di cui non ne possiamo fare a meno, togliendoci dal portafoglio migliaia di euro in piu' all'anno (pensate alla benzina, alle assicurazioni, ai beni di largo consumo etc.), poi discutono di tasse come l'ICI e la patrimoniale, senza considerare misure drastiche per non intaccare le uniche economie floridissime, il lavoro nero, l'evasione fiscale e la criminalità organizzata!
Questo e' il cancro di un paese che presto morira', non morira' probabilmente da un punto di vista economico finanziario anche perche' stiamo pagando come sempre avviene il grande debito noi consumatori, e' un paese che morira' perche' svuotato nelle sue energie migliori, svuotato dalla stanchezza di scappare da predatori che si alternano da decenni e prendono tutto, da predatori che anche oggi non mollano alcun privilegio, da personaggi come Monti (di alto profilo) che non hanno una visione da perseguire, di un nuovo mondo da costruire ma solo una gestione di una emergenza.
Pensando sempre alle emergenze senza avere una nuova idea di società, saremo sempre in emergenza, il debito non verrà ripagato dall'aumento delle tasse, quello servirà solo a mantenere l'Italia così come e', tra vent'anni saremo ancora allo stesso punto a discutere di come sopravvivere perchè semplicemente continuano a togliere e non tagliare, mantenere e non distruggere e ricostruire, se non si rinnovano le idee e le rimescolano e sono sempre quelle ci avvelenano.
Può un uomo di oltre settant'anni,(alto profilo) avere delle idee nuove, può avere la forza fisica di rinnovare, può avere il tempo di costruire una nuova società sulle ceneri di una societa' che andava bene quarant'anni fa (forse)?
Io dico di no, io dico che non e' la strada da seguire, io dico che in pensione a sessantacinque anni ci devono andare i politici, i manager, i presidenti, i giornalisti, pensioni senza privilegi come tutti, e se mi dite la qualità intellettuale ed esperienziale non dipende dall'età io rispondo e' vero hai ragione, ma e' la scienza che lo dice non io ed e' più probabile che l'innovazione venga da una mente di ventenne che di un settantenne e quindi sono disposto in questo momento di passaggio a rischiare sulla gioventù!
Se Monti non andrà via presto per far spazio al nuovo, al rinnovamento le cose non cambieranno, non cambierà nulla, saremo solo più poveri, più arrabbiati, più frustrati, non potremo spendere perchè non avremo nulla, l'economia stagnerà ed infine entrerà in recessione, e forse con migliaia di migliaia di persone per strada senza lavoro, anche i predatori intoccabili sentiranno la paura e cento gnu che attaccano un leone lo distruggono in pochi istanti!
Io voglio vivere, io voglio sognare, io mi voglio realizzare nel mio paese libero dalle sanguisughe che mi stanno addosso, libero dai privilegi acquisiti, libero dalla mediocrita', libero dall'ignoranza, libero da tutti coloro che solo vogliono sopravvivere.
Allora smettiamola prima di tutto di avere paura, smettiamo di leggere giornali, smettiamo di guardare Fiorello e la nomenclatura nelle prime file del suo pseudo show, smettiamo di andare in automobile anche per pochi metri, smettiamo di fare spesa nei centri commerciali, smettiamo di vestirci con abiti firmati, smettiamo di andare nei ristoranti che curano il food cost e non il food quality, smettiamo di frequentare le persone che intorno a noi non amano la bellezza e soprattutto non la riconoscono, smettiamo di acquistare musica inutile, smettiamo di acquistare cellulari nuovi e sofisticati ed usarli per digitare dei numeri, smettiamo di andare al cinema a vedere film inutili, smettiamo di non parlare con le persone che ci sono intorno e che incontriamo ogni giorno... smettiamola veramente di essere consumatori, superiamo questa definizione, ritorniamo ad essere cittadini ed poi esseri umani, ritorniamo alle nostre potenzialità, ritorniamo ad amarci senza paura, ritorniamo a ricercare l'equilibrio dentro di noi, ritorniamo a soddisfarci di noi stessi senza ricercare appigli fuori da noi. Tutto cio' che e' fuori da noi e' destinato a finire a passare e piu' ci dedichiamo a cio' che e' fuori di noi piu' siamo destinati alla sofferenza, e' un ciclo continuo, eterno che invece dobbiamo interrompere.
Se il 12-12-2012 fosse davvero la fine del mondo vogliamo arrivarci con la paura?
Se fosse la fine della nostra epoca vogliamo vivere i prossimi dodici mesi, i prossimi trecentosessantacinque giorni che ci mancano in questo stato di angoscia e povertà interiore?
Se fosse la fine di un'era, perchè non ci rinnoviamo ed arriviamo pronti all'inizio di quella nuova, diversi, liberi dalla paura?
Come vivreste se ogni giorno fosse il vostro ultimo giorno di questo viaggio meraviglioso che si chiama vita?
Io me lo chiedo ogni giorno ed ultimamente con coraggio ricerco la mia verità e sto rinnovando la mia visione della vita, delle cose, della gente e tu?
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martedì 13 dicembre 2011
Germogli di Uomo Nuovo...
Mi sorprende incontrare sempre più persone che nel mese di dicembre sentono la pressione del Natale, sono di malumore e non vedono l'ora che sia gennaio per rilassarsi e tornare alla più ordinaria quotidianità.
Mi sorprende perchè credo che il mese di dicembre sia il mese di agosto dell'inverno boreale, che sia il momento in cui e' possibile prendersi momenti di riflessione per resettare la propria vita, per correggere la rotta delle proprie attività, per esplorare il silenzio che dovrebbe essere accompagnato alla meditazione.
Mi rendo altresì conto che anzichè promuovere il silenzio, l'introspezione, in questo periodo si promuove lo shopping, la caccia all'affare, la ricerca spasmodica di regali, la confusione, e il caos generato proprio dalla pressione di rispondere alle aspettative, incapaci di rispondere ai nostri cari non con un esempio di serenità, conciliazione ma con l'affermazione di cio' che ci porta sempre più fuori da noi stessi, lontani da noi stessi e di conseguenza infastiditi, rancorosi perche' completamente sradicati dalla parte intima e spirituale che la Natività contiene in se'.
Non ne faccio in alcun modo una questione religiosa, la Natività puo' essere vissuta da ogni essere umano sia nella sua parte credente che in quella non credente, e quindi ancor piu' radicata nella ricerca.
Sinceramente negli anni ho realizzato e compreso la profonda connessione tra la Natività e la mia personale nascita o rinascita, ogni dicembre mi impegno profondamente a far nascere in me un nuovo me, l'Uomo Nuovo di cui parlavamo nei giorni scorsi e quest'anno e' ancora piu' pressante la necessità di incontrarmi ad un livello più profondo, intimo, rinnovato da nuovi ingredienti che ho raccolto strada facendo; tutto questo non ha nulla a che vedere con il Natale del consumo, delle riunioni tra parenti, amici e colleghi di lavoro, tutto questo ha a che vedere con cio' che desidero essere, con l'Uomo che sto costruendo, un Uomo che certamente non risponde alla aspettative altrui ma alle aspettative proprie che sono dettate dal disegno che desidera realizzare all'interno della sua vita, all'interno di un noi, sul pianeta terra, che non risponde alla confusione aggiungendo altra confusione, che non si muove nel caos aggiungendo altro caos, che non si fa sfuggire l'occasione quotidiana di essere nuovo, libero dal passato e non proiettato nel futuro.
Mi rendo conto che le cose di cui sto scrivendo non sono di facile comprensione e applicazione, ma restano per me dei punti saldi su cui costruire ogni giorno una vita sana, una vita che si fonda su ciò che desidero essere piuttosto che su ciò che gli altri si aspettano io sia. E' una vera rivoluzione quando riconosciamo in noi la possibilità di essere altro, di essere liberi da cio' che accade fuori di noi e capaci di portare la luce dentro di noi, di appoggiarci sulle nostre forze, sui nostri valori, sulle nostre intime motivazioni, sulle nostre intime e profonde aspirazioni.
Io credo che sia possibile una vita sana e libera dalle pressioni esterne, libera dagli appigli che ci ingannano e ci mantengono immobili nella paura, nella sofferenza, nella incapacità, nella recriminazione, nella aspettativa. Se vogliamo ascoltare davvero qualcuno dobbiamo ascoltare noi stessi ad un livello profondo, dobbiamo incontrarci nel silenzio, dobbiamo creare occasioni di silenzio dentro e fuori di noi, creare istanti, rubare attimi alla routine quotidiana, coinvolgendo le persone che amiamo, promuovendo momenti di silenzio nella nostra casa, proponendolo ai nostri figli, parenti, genitori, amici, in ufficio, in macchina, camminando; sono sufficienti cinque minuti di silenzio consapevole al giorno, per scoprire quanto viviamo rispondendo alle sollecitazioni che ci raggiungono in ogni momento, dal prurito al cellulare che suona, da un rumore alla richiesta di aiuto, e cosi' via, in quei cinque minuti dobbiamo resistere a tutto quello che ci porta via quotidianamente, impegnandoci a restare in silenzio, ascoltando la battaglia che si scatena dentro di noi, per liberare un po' della nostra volontà di essere altro; le mie parole sono semplici sono frutto di un impegno quotidiano che metto in campo, sono parole frutto di una piccola applicazione che porta risultati straordinari.
Quello che mi viene da dire dal cuore e' basta lamentarsi, di cio' che accade fuori di noi, della confusione, del caos, delle aspettative, delle preoccupazioni, della paura, onoriamo la nostra vita perchè molto dipende da noi; proponiamoci di essere altro, facciamoci aiutare da coloro che ci circondano, ci viene molto facile recriminare ed incolpare, scontrarci e non rispettarci, molto meno facile invece incontrarci ed aiutarci, rispettarci e stimarci.
Per esperienza, e' molto più remunerativo il secondo comportamento e soprattutto ci permette di incontrare noi e l'altro nel silenzio, uno stato interiore che non conosciamo e nel quale risiede la risoluzione di ogni difficoltà.
venerdì 2 dicembre 2011
Senza appigli!
Mi sto impegnando molto da qualche settimana perche' in me si manifesti l'Uomo Nuovo.
Si tratta di azioni o non azioni, pensieri o non pensieri, emozioni o non emozioni, nel senso che ogni istante e' un momento unico e irripetibile e io posso fare la differenza proprio in quell'istante, non prima, non dopo, ma in quell'istante rinnovandomi momento dopo momento; significa che non esiste ieri e non esiste domani. Vivo e penso vi sarete accorti anche voi principalmente nella memoria, riproducendo quindi risposte simili a situazioni che mi presentano. La memoria appiattisce gli eventi e raggruppa nella nostra mente una specie di bigino con il quale siamo in grado piu' o meno di affrontare qualsiasi situazione ordinaria; il bigino fa anche di piu' ti inserisce due o tre situazioni straordinarie con le rispettive risposte e cosi' siamo davvero protetti con uno scudo. Questo scudo pero' non mi permette piu' di vivere nel momento in cui si verifica l'azione ma semplicemente nella memoria, nel ricordo, spegnendo così ogni possibile contatto con la realtà dell'attimo, della vita che stiamo vivendo. Non appena provo a staccarmi dalla memoria e per esempio porto attenzione al mio respiro, alle mie narici che inspirano e alla mia bocca leggermente aperta che espira, si apre davanti a me un mondo fatto di novità continue e di situazioni nuove che non conoscevo, un mondo nel quale mi smarrisco facilmente come se fossi appena atterrato in un luogo sconosciuto. Quel luogo e' dentro di me, sono io, e' la mia interiorità, la scopro come un viaggiatore in una terra sconosciuta.
Non appena arrivo in quel mondo sconosciuto accade qualche cosa di interessante, immediatamente cerco delle chiavi di lettura, degli appigli fuori di me, cerco qualcuno o qualche cosa per non restare solo, per non sentire la solitudine che mi crea dolore e mi fa sentire le vertigini. Resta qui, resta qui mi dico, non aver paura va tutto bene, e' la tua casa, ed e' allora che qualche cosa di magico mi accade, resto in silenzio, ascolto il mio respiro, guardo i pensieri che mi abitano, sento il cuore che varia il suo battito, non mi muovo, non mi muovo e aspetto che il dolore faccia spazio alla tranquillita', che la separazione che sento si riunisca al tutto, e assaporo la vita, sento la mia vita, sento il mio corpo che organizza milioni di azioni in ogni istante perche' io possa trovare armonia dentro di me, armonia tra il mio corpo, il mio cuore, la mia mente.
Il segreto per resistere e' non avere appigli, non cercare appigli, resistere al bisogno di aggrapparsi a qualche cosa o qualcuno, e' lasciarsi andare, la vita non ci abbandona facilmente, la vita ci ama, ci chiama, desidera che noi stiamo con lei, io invece troppe volte ho avuto timore della vita e l'ho trascurata, l'ho ignorata, non l'ho vissuta attimo per attimo, istante per istante, questo non me l'ha fatta apprezzare come un dono, invece oggi sono qui, sono nudo con me stesso e la mia vita, con cio' che sono e con il suo potenziale, io e la vita, io e la mia vita, senza scuse, con gioia e dolore, con attaccamento e libertà, con coraggio e paura, con amore e rabbia, con l'armonia e con il conflitto, ma soprattutto sono qui per ringraziarla ed onorarla, ringraziando me che voglio vivere nel momento!
Si tratta di azioni o non azioni, pensieri o non pensieri, emozioni o non emozioni, nel senso che ogni istante e' un momento unico e irripetibile e io posso fare la differenza proprio in quell'istante, non prima, non dopo, ma in quell'istante rinnovandomi momento dopo momento; significa che non esiste ieri e non esiste domani. Vivo e penso vi sarete accorti anche voi principalmente nella memoria, riproducendo quindi risposte simili a situazioni che mi presentano. La memoria appiattisce gli eventi e raggruppa nella nostra mente una specie di bigino con il quale siamo in grado piu' o meno di affrontare qualsiasi situazione ordinaria; il bigino fa anche di piu' ti inserisce due o tre situazioni straordinarie con le rispettive risposte e cosi' siamo davvero protetti con uno scudo. Questo scudo pero' non mi permette piu' di vivere nel momento in cui si verifica l'azione ma semplicemente nella memoria, nel ricordo, spegnendo così ogni possibile contatto con la realtà dell'attimo, della vita che stiamo vivendo. Non appena provo a staccarmi dalla memoria e per esempio porto attenzione al mio respiro, alle mie narici che inspirano e alla mia bocca leggermente aperta che espira, si apre davanti a me un mondo fatto di novità continue e di situazioni nuove che non conoscevo, un mondo nel quale mi smarrisco facilmente come se fossi appena atterrato in un luogo sconosciuto. Quel luogo e' dentro di me, sono io, e' la mia interiorità, la scopro come un viaggiatore in una terra sconosciuta.
Non appena arrivo in quel mondo sconosciuto accade qualche cosa di interessante, immediatamente cerco delle chiavi di lettura, degli appigli fuori di me, cerco qualcuno o qualche cosa per non restare solo, per non sentire la solitudine che mi crea dolore e mi fa sentire le vertigini. Resta qui, resta qui mi dico, non aver paura va tutto bene, e' la tua casa, ed e' allora che qualche cosa di magico mi accade, resto in silenzio, ascolto il mio respiro, guardo i pensieri che mi abitano, sento il cuore che varia il suo battito, non mi muovo, non mi muovo e aspetto che il dolore faccia spazio alla tranquillita', che la separazione che sento si riunisca al tutto, e assaporo la vita, sento la mia vita, sento il mio corpo che organizza milioni di azioni in ogni istante perche' io possa trovare armonia dentro di me, armonia tra il mio corpo, il mio cuore, la mia mente.
Il segreto per resistere e' non avere appigli, non cercare appigli, resistere al bisogno di aggrapparsi a qualche cosa o qualcuno, e' lasciarsi andare, la vita non ci abbandona facilmente, la vita ci ama, ci chiama, desidera che noi stiamo con lei, io invece troppe volte ho avuto timore della vita e l'ho trascurata, l'ho ignorata, non l'ho vissuta attimo per attimo, istante per istante, questo non me l'ha fatta apprezzare come un dono, invece oggi sono qui, sono nudo con me stesso e la mia vita, con cio' che sono e con il suo potenziale, io e la vita, io e la mia vita, senza scuse, con gioia e dolore, con attaccamento e libertà, con coraggio e paura, con amore e rabbia, con l'armonia e con il conflitto, ma soprattutto sono qui per ringraziarla ed onorarla, ringraziando me che voglio vivere nel momento!
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