Questa mattina il sito di Repubblica dedica una pagina a un’artista che non avevo mai sentito nominare: Mitsy Groenendijk, ironica scultrice che ha incentrato la sua opera sull’uso della metafora, volta a indagare l’umano desiderio di controllare la natura. http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/mitsy-scimmia/1.html
In particolare, ha creato una collezione di scimmie a grandezza naturale, in tipici atteggiamenti e abiti umani, ottenendo un risultato di grande impatto visivo, che suscita spontaneamente un sorriso, ma dopo qualche attimo costringe a riflettere sulla nostra natura umana e bestiale insieme.
Tralasciando l’artista in questione, in un percorso verso l’Eccellenza come quello di 21minuti, può essere interessante soffermarsi sulla coesistenza – nell’uomo – di ciò che ancora lo accomuna al mondo animale e di ciò che ne determina la superiorità su qualsiasi altra specie in Natura.
E’ necessario allontanarsi il più possibile dall’animale per affermare la nostra eccellenza umana?
Sicuramente il piano istintivo e’ quello che ci avvicina maggiormente alla natura ma se ci guardiamo sinceramente allo specchio scopriremo che in migliaia e migliaia di anni la nostra specie, apice della creazione, ha spostato il proprio baricentro piu’ in alto, passando dal cuore ed arrivando alla parte piu’ alta la testa. Siamo in cammino e le neuroscienze lo dimostrano quasi quotidianamente speigando i nostri funzionamenti piu’ profondi , sia neuro scientifici sia “istintivi” determinando sempre piu’ precisamente che cio’ che facciamo, cio’ che ci accade e ‘ strettamente legato al bagaglio di esperienze, all’educazione ricevuta, agli studi fatti, alle letture tutto il nostro passato.
Ma allora l’uomo cosa e’?
E’ un animale che e’ nella sua fase di sviluppo e che puo’ divenire un essere piu’ completo ed equilibrato se riuscira’ a conoscere e a studiare i propri moti interiori, ad equilibrare la sua parte istintiva, la sua parte emozionale, la sua parte razionale. Insomma una fabbrica a tre piani che si sta preparando ad un salto di consapevolezza senza dimenticare la sua origine.
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