Questa mattina, nonostante abbia in ogni modo cercato di evitarlo, mi sono recato al pronto soccorso per una visita di controllo alla mano sinistra, visto che sono caduto in bicicletta ormai una decina di giorni fa, il dolore e il gonfiore non passano e ho pensato forse mi sono rotto un ossicino?!
Chi mi conosce sa che evito di entrare in un ospedale o in un pronto soccorso, per prima ragione perché penso che ci siano sempre priorità piu' serie delle mie e per secondo mi sembra che tutto sia immobile, senza organizzazione e pertanto stressante, irresponsabile, scoraggiante per qualunque paziente che invece avrebbe bisogno di incontrare un ambiente sano, pulito, organizzato in grado di accoglierlo e farlo sentire in buone mani e protetto.
Naturalmente non sono stato smentito e così mi trovo ancora dopo un'ora e quarantacinque minuti seduto in una squallida sala di attesa senza conoscere nulla dei tempi, dei modi, delle possibili medicazioni che potrò ricevere, ma soprattutto senza aver ancora visto un medico.
Certo il codice bianco e' l'ultimo della fila, un po' come quando si va in aeroporto e si e' in lista d'attesa, si potrebbe partire oppure passare una giornata in aeroporto, così accade al pronto soccorso, pero', e non ho scelto a caso il paragone aeroportuale, c'e una sostanziale differenza, quella della valorizzazione del tempo.
Al pronto soccorso sembra che del tempo delle persone non importi nulla, non c'e accoglienza, non c'e cura per i pazienti e per le persone che sono in uno stato di confusione, di paura, di emergenza, sono lasciate su delle scomode sedie senza assistenza, senza cura per ore , abbandonati a se stessi. A me pare davvero una condizione inumana, una condizione che un paese che pensa di essere civile non sia in grado di affrontare ed organizzare in maniera moderna, in maniera civile un pronto soccorso.
In questi giorni leggendo spesso di Norvegia, dopo la strage del matto Breivik, mi sono reso conto che i media italiani si sono spesso soffermati sull'aspetto di grande civiltà ed organizzazione sociale della nazione scandinava sottolineando pero' in modo quasi di rivincita il fatto che fosse riservato a chi condannato alla galera dei privilegi elevati, un rispetto per la persona e la dignità di tutti partendo dai secondini arrivando ai carcerati.
Io sinceramente non lo trovo un fatto da rimarcare, anzi trovo che una nazione che ha raggiunto un tale livello di civiltà debba essere presa a modello, così come devono essere presi a modelli i sistemi ospedalieri e di pronto soccorso della Norvegia, nei quali il tempo, il rispetto, la centralita' dell'essere umano e' inviolabile.
Grazie alla Norvegia mi sento sinceramente degno di considerarmi un essere umano, felice di sapere che nel mondo ci sono delle civiltà che hanno compreso e realizzato la migliore condizione per vivere insieme, hanno realizzato la piena dignità dell'uomo creando così le migliori condizioni per poter realizzarsi al meglio, partendo tutti dalla medesima linea di partenza, sentendosi parte dell'insieme, lavorando per l'insieme realizzando se stessi.
A questo punto ritorno al nostro pronto soccorso e le ore sono diventate due e passa e nulla accade, non tanto per me che ho un problema davvero piccolo ma per le persone anziane che mi circondano e che hanno il viso sofferente e che nessuno e dico nessuno neppure rivolge la parola. Io credo che qualsiasi malattia e qualsiasi guarigione posso trarre giovamento da una condizione mentale ed emotiva di pienezza e di rilassamento, ma non trovo nulla che vada in questa direzione e sinceramente l'ospedale in cui mi trovo e' considerato uno dei migliori e più recenti di tutta la zona.
Ma cosa aspettiamo a cambiare velocità?
L'uomo e' fatto per essere meglio di quello che vedo intorno a me, e' fatto per crescere migliorare, evolvere, soprattutto e' fatto per realizzarsi insieme agli altri e non singolarmente, ma perché questo accada deve cambiare la sua posizione, deve alzarsi e guardare il mondo da un nuovo e più elevato punto di vista, deve iniziare ad arrampicarsi sulla montagna che e' la sua stessa vita, conoscendola, conquistandola tappa per tappa senza paura di mettersi in discussione, senza paura di lasciare vecchi schemi mentali, senza paura di accettare la novità che lo circonda, senza paura degli altri che sono intorno, senza paura di vivere con intensita', gioia, amore perché solo così potrà cambiare velocità e cominciare a godere di una vita di livello superiore, una vita capace di crescere in se stessi includendo gli altri.
In fondo in fondo non sarebbe male entrare in un pronto soccorso, essere accolti con un sorriso, trovare dell'acqua fresca e non dei distributori automatici a moneta, trovare ambulatori che gestiscono le emergenze, altri che gestiscono le situazioni gravi ed altri che gestiscono quelli come me che non sarebbero voluti venire ma che alla fine non avevano scelta, che pero' non se la sentono di passare una giornata intera nella speranza che qualcuno si prenda cura di loro, anche se per piccole cose, un sorriso farebbe bene anche a loro.
Per chiudere invece la questione del tempo, si dice che il tempo e' denaro, io invece voglio dire che il tempo e' salute perché e' l'unica cosa che non ci verra' mai restituita, così il tempo e la sanità sono certamente più importanti e devono essere rispettati sempre in ogni modo, specialmente quando il sistema sanitario e' pagato da ognuno di noi con le tasse che versiamo per tutta la vita!
P.s.
E' uscita proprio ora una bambina con il braccio ingessato fresco, le lacrime agli occhi e la paura perciò che e' accaduto, se ci fosse stata una hostess ad accoglierla e prepararla sono certo che sarebbe uscita com il sorriso e che quel sorriso sarebbe diventato contagioso!
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