domenica 28 agosto 2011
La Bandiera Americana!
Innanzi tutto, ciao a tutti!
Sono rietrato ieri sera a casa con il desiderio di scrivere e raccontare le milioni di sensazioni, argomenti, pensieri, emozioni, desideri che in queste settimane di distacco ho vissuto dentro di me.
Pochi giorni fa ho trovato in un mercatino una sciarpa stampata con la bandiera americana in trasparenza, mi ha attirato, ho fatto un giro qualche fotografia e al mio ritorno ho deciso di fermarmi per acquistarla.
Mentre camminavo mi sono reso conto che ognuno di noi per poter vivere una vita piena e ricca ha bisogno di credere in qualche cosa di piu' grande della sua vita, piu' grande delle cose che realizza ogni giorno, piu' grande della sua stessa natura e capacita' di immaginazione, per me, nella mia formazione adolescenziale, per i miei sogni, la bandiera americana ha rappresentato il mio desiderio di realizzare una vita piena, di credere in un mio sogno.
La pausa lavorativa estiva e' un momento importante, fondamentale per potersi confrontare con la propria vita, con i propri desideri, con tutto quello che si e' fatto, un punto nave fondamentale per poter ritrovare l'energie per continuare o per poter ritarare e riprendere il percorso con piu' chiarezza e determinazione. Quella bandiera per me rappresenta le energie per continuare ad inseguire la mia America, il mio sogno, che e' quello di diventare in uomo migliore, consapevole, di incrementare l'armonia intorno a me simolando la ricerca della verita', permettendo a tutti coloro con cui vengo in contatto di potersi esprimere al meglio, di poter contribuire alla crescita, dando e prendendo il meglio possibile da ogni situazione.
Cosi' dopo due settimane di pensieri liberi e di emozioni mi sono ripreso in mano la vita, l'ho guardata di nuovo in dettaglio, ho provato a respirarla mettendomi in una posizione nuova, come se fossi sugli spalti e guardassi una grande piazza nella quale trovo tutte le cose che ho fatto, che vorrei fare, le esperienze vissute, quelle che vorrei vivere e le guardassi con distanza come se non mi appartenessero piu' ma fossero parte di un percorso che mi ha portato fino a qui oggi ma che non hanno piu' alcune influenza sulle cose che accadranno da ora in poi; ho continuato il gioco immaginando di lasciare, di scaricare molte cose inutili che mi porto dentro e che invece di farmi andare veloce mi impediscono anche di respirare in alcuni momenti, quindi ho visto nella piazza cumuli di oggetti e borse piene abbandonate un po' dappertutto.
Non appena mi sono liberato i pensieri ho visto che mi sentivo meglio, come se avessi tolto degli zaini, come se molte delle cose che mi sembravano fondamentali per la mia sopravvivenza in realta' non fossero che etichette, adesivi incollati, baccialetti, anelli, cinture, insomma cose che si arrotolano intorno e rallentano il movimento. Per caso poi passo davanti ad una televisione e' c'e' la finale dei mondiali dei 100 metri. Mi fermo e guardo la fase di preparazione alla partenza e vedo che ognuno degli sprinter e' praticamente nudo, porta solo una tuta che e' cosi' appiccicata al corpo che sembra disegnata, non ha null'altro e allora vedo che porta dei comportamenti che in apparenza sembrano scaramantici ma in realta' sono dei pesi, per esempio il peso di dover vincere a tutti i costi, in particolare l'atleta piu' straordinario Usain Bolt ha la pressione di chi non solo deve vincere ma deve dimostrare che non ha rivali. I suoi avversari forse intimoriti, forse davvero concentrati per trovare lo stato interiore migliore per fare il loro meglio sono silenzioni, immobili, concentrati, lui invece ha i pesi che per la prima volta sembrano troppo pensanti anche per lui. Un istante alla partenza e via, Usain non riesce a tenere il peso e scatta in anticipo e la gara finisce li!
La vita, la pressione, i pesi, lo allontanano inesorabilmente dal suo obiettivo e viene eliminato.
Io penso che per tutti noi sia lo stesso, io penso che se non ci alleggeriamo quanto piu' possibile ogni giorno con il tempo la vita ci diventi difficile, allontanandoci dalla felicita' e dalla gioia di vivere che poi alla fine e' l'unica cosa che conta, visto che non c'e' ieri e non c'e' domani se non c'e' oggi!
Quindi per terminare la mia riflessione, suggerisco a tutti di provare a trovare un simbolo che sia in grado di scatenere le vostre migliori energie ed entusiasmo e con quello stato guardate la vostra vita e cercate di interpretarla al meglio, lasciando cio' che e' pesante e non vi permette di essere liberi di scattare e correre i vostri 100 metri (spazio) che potrebbero essere 100 anni (tempo) che sono in luogo preciso (terra). Per concludere ho poi guardato la finale senza Bolt e ha vinto Blake, un ragazzo che nello sguardo per me aveva gia' vinto la gara della sua vita oggi, perche' il suo sguardo era grato alla vita e al momento, leggero senza alcun peso, fluido e leggero come ogni uomo puo' essere, in grado anche di correre contro il vento (avversità) che ognuno incontrera' sul suo percorso (vita), e vincere!
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