martedì 18 ottobre 2011

Tutto e' lecito! Non tutto e' utile!




In questi ultimi giorni, non solo, in queste ultime settimane, in questi ultimi mesi sento piu' che mai la pressione degli eventi che accadono. Non si tratta di cose vicine o lontane, si tratta di energia che sprigionano le persone, l''energia che piu' si percepisce e' quella di violenza, di recriminazione, di insodisfazione, di paura, questa energia che viene messa nell'aria da ognuno di noi si percepisce, si accumula spesso piu' intensamente nelle citta' perche' la concentrazione di umanita' e' molto piu' alta che nelle aree rurali o provinciali, ma quando anche le citta' ne sono sature si comincia a sentire anche negli angoli che fino a poco prima erano considerati meno inquinati.

Quello che emaniamo e' qualcosa di concreto, quello che diciamo a noi stessi e' qualche cosa di concreto, quello che diciamo agli altri e' qualche cosa di concreto che si materializza anche se non ce ne rendiamo conto, si materializza con azioni, si materializza con manifestazioni, si materializza conclamando la condizione umana.

La condizione umana che stiamo manifestando in Italia, in Europa e' una condizione di bisogno, di smarrimento, di incapacità, di frustrazione, di disorientamento ad ogni livello, per i politici, che pensano di avere la ricetta perche' hanno gia' affrontato molte volte delle situazioni critiche, per i piu' giovani ed indignati perche' sentono di avere la forza di poter rispondere in maniera adeguata alle domande del momento storico, ma si scontrano con una societa burocratizzata nella quale il movimento e' pressoche' nullo, una politica vecchia e stanca con poche idee e ferma ad un mondo vecchio incapace di rinnovamento, per gli imprenditori che vorrebbero essere sostenuti nel loro impegno a creare occupazione che perdono la testa e si sentono di scendere in politica per colmare il gap, ma che non hanno alcuna idea di cosa voglia dire fare politica. Poi ci sono tutti gli altri che ormai non contano piu' un cazzo, intendo dire i precari, gli studenti chiusi in atenei pieni di vecchi professori che pensano che l'eccellenza sia una negazione della uguaglianza, i pensionati d'oro che se ne fregano letteralmente di cio' che accade, i pensionati pezzenti che non hanno nemmeno voce per essere ascoltati, gli impiegati che per mantenere un livello minimo si presentano alle cene della Caritas e di altre opere perche' hanno difficolta' ad arrivare a fine mese, ci sono molte altre categorie in difficolta' ma non continuo la lista...

In questo clima di continua negazione, chi ne fa le spese non sono solo le nuove generazioni che si vedono cancellate il proprio futuro, si vedono senza un lavoro, senza una pensione, senza banche che affidino loro del denaro per le loro migliori idee, senza investimenti sulla banda larga che potrebbe essere un bacino straordinario per creare occupazione e lavoro, il mondo di internet e delle nuove tecnologie, ma anche quelle categorie che sembravano intoccabili, il ceto medio che ormai non e' piu' molto medio ma si avvicina al basso in modo preoccupante, facendo crescere il divario tra chi ha denaro e chi non lo ha proprio, insomma si sta accentuando la differenza e la classe media non riesce piu' a fare da cuscinetto sociale, intanto il debito pubblico aumenta, l'economia si ferma, anzi regredisce, il mondo fuori dall'Europa continua la sua marcia, e gli europei invece si scontrano su chi deve o non deve pagare i debiti delle banche europee contratti con gli investimenti nei subprime americani di tre anni fa e nei debiti sovrani della Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Francia.
Siccome i debiti delle banche li pagano gli stati, vuol dire che i debiti delle banche li paghiamo noi cittadini con le nostre tasse, questi poi vanno ad incrementatare l'indebitamento pubblico degli stati, l'Italia ha un debito che non riusciamo neppure a pronunciare da quanto e' enorme, l'economia e' in stallo e chi ha volato almeno una volta sa che un aereo in stallo da un momento all'altro cade nel vuoto inesorabilmente e continuano a concentrarsi sulle cose che non sono centrali.

Io personalmente non ne posso piu' di sentire parlare, tutti parlano, tutti saprebbero come uscirne, ma nessuno riesce a muovere nemmeno una penna, mi sembra di sentire i commenti delle regate di Luna Rossa alla Coppa America dove tutti sapevano come fare meglio di De Angelis, allora perche' non cominciamo a fare silenzio, a superare le nostre divisioni prima di tutto interne, a superare simpatie e antipatie, a superare giusto e sbagliato e e proviamo a rifarci tutti alla frase di San Paolo: "Tutto è lecito! Ma non tutto è utile! Tutto è lecito!. Ma non tutto edifica. Nessuno cerchi l`utile proprio, ma quello altrui!" iniziando un percorso che porti alla costruzione di un bene comune condiviso.
Chi non riesce a fare il passo per superare queste distinzioni si deve mettere da parte, deve essere capace di un atto di responsabilita' altissima consegnado se stesso al giudizio del popolo, ma non mi sto riferendo a Berlusconi o Bossi che sono oggi al Governo, mi sto riferendo a tutte quelle figure che da dieci, venti, trenta anni siedono i banchi del parlamento e non sono stati capaci che di mosse di poco conto e che oggi pero' chiedono di poter andare alla guida.

Ci vuole una costituente che sia rappresentativa del popolo, che abbia la delega del popolo, il parlamento oggi e' fatto di persone che non sono piu' in contatto con il popolo, ci vogliono degni rappresentanti, di ogni categoria, e iniziando nel silenzio a riformare, a svecchiare, a parlare meno delle cose superficiali, impegnandosi per tutti e non per una parte, celebrando quell'unita' che ha permesso ad ogni nazione europea inclusa l'Italia di progredire, smettiamola di mortificarci, i giornali, la tv, i media tutti smettano di mortificare, attaccare, offendere, svilire e facciamo un lavoro di conciliazione perche' l'energia che oggi e' distruttiva si trasformi in creativa, che ognuno di noi si senta partecipe di questo momento di straordinaria importanza storica e si senta di poter contribuire, non di maledire in continuazione, non di immettere nell'aria il dolore, la rabbia, la sofferenza che crea in ogni individuo uno stato d'ansia che incolmabile, uno stato che genera rabbia e porta alla distruzione.
Noi tutti dobbiamo costruire, dobbiamo muoverci verso il sole, dobbiamo andare verso la luce e la pace, facendo un paragone calcistico, la Coppa del Mondo 2006 e' stata vinta perche' il gruppo si e' sentito sostenuto da una nazione, e' stato capace di superare scogli che sembravano incolmabili, noi tutti possiamo dare il meglio di noi non il peggio di noi, se si sentiamo tutti coinvolti e credetemi non c'e' momento storico che piu' di questo nostro tempo per dimostrare quanto siamo in grado di dare alla nostra vita, partendo dall'energia che emaniamo ogni istante.

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