martedì 11 ottobre 2011
Pura Vita!
Solitamente mi metto a scrivere durante le pause della giornata, oggi pero' ho pensato che potesse essere interessante prendermi il tempo nella calma serale, pre-notturna.
Il silenzio che mi circonda permette alla mia riflessione di spaziare senza particolari distrazioni, rimanendo in quello spazio che definirei vuoto.
Per riflettere e' fondamentale riuscire a produrre uno spazio nel quale poter riversare tutte le associazioni mentali, tutti i pensieri, tutte le emozioni che si intersecano, e' una pratica che mi riesce raramente, ma quando accade e' prodigiosa perche' collega concetti e li trasforma rendendoli simili ad un atto creativo.
Mantenendo uno spazio dentro di me per poter interagire con la vita, con le cose, con la gente mi sento costantemente in quel reame di possibilità e creatività', un luogo, uno spazio, un tempo differente dal quotidiano.
L'esplorazione di quello spazio, l’esplorazione del vuoto mi affascina.
Viviamo immersi nello spazio vuoto, viviamo su una palla rocciosa che e' immersa nel vuoto.
Lo stesso pianeta terra e' la manifestazione del vuoto; provate ad immaginare ogni cosa piena, di conseguenza percepirete il vuoto che ci circonda.
Il vuoto e’ uno stato straordinario dell’essere che permette di andare all’essenza della vita, e’ un cappotto, e’ un costume, e’ una macchina, e’ un ipod, e’ un paio di sneakers, e’ una meditazione, e’ surfare, e’ amare, e’ abbracciare, e’ baciare, e’ incontrare, e’ godere, e’ l’armonia, e’ la pace. Il vuoto e’ il miracolo della vita dove noi siamo, siamo quello che siamo senza giudizio, senza paura, senza tempo, e’ la condizione nella quale possiamo manifestarci al nostro meglio, nessun errore, nessun pericolo, nessuna aspettativa, pura vita senza competizione ma solo ascolto, ricerca, condivisione, armonia.
Essere nel vuoto e’ come essere al centro di una sfera, un luogo nel quale siamo equidistanti dalla superficie delle cose, immersi nel vuoto, nel silenzio, nel qui ed ora.
Questo stato di cose non puo’ capitarci in maniera casuale, dobbiamo adoperarci, dobbiamo desiderarlo, dobbiamo dedicarci del tempo, del coraggio, dell’energia, del tempo ma il dono che riceviamo in cambio e’ di un valore inestimabile.
L’incontro con se stessi all’interno della natura in relazione con il creato e’ uno stato di estasi, e’ cio’ che ogni essere umano desidera profondamente anche se non se ne rende conto, e’ cio’ che darebbe un senso alla sua esistenza, la relazione tra noi e il tutto vissuta in uno spazio vuoto, senza ieri, senza domani, senza possesso, senza bramosia e’ in grado di aprire la porta ad una illuminazione.
Per realizzare tale stato dobbiamo trovare innanzitutto cio’ che ci appassiona, cio’ che ci fa muovere dal torpore quotidiano, dalla pigrizia, poi dobbiamo buttarci, si buttarci alla ricerca del vuoto come un paracadutista, come un free climber, come un canyoner, come uno sciatore estremo, non dobbiamo avere paura del vuoto, non dobbiamo temere il vuoto, dobbiamo solo incontrarlo, conoscerlo, viverlo, ricercarlo per conoscerlo meglio, per superarlo, per rispettarlo.
Io personalmente ho trovato sulla mia strada qualche cosa che mi ha portato a questo incontro, qualche cosa che mi ha svelato delle mie potenzialità, che ha illuminato una parte di me che era nascosta, ci sto entrando piano piano per andare in profondità, voglio incontrarmi e voglio incontrare la natura ad un livello ancora piu’ profondo, piu’ maturo, piu’ soddisfacente ed e’ per questo che molte cose si sono aggiustate, molti frammenti in me si sono riunificati e mi sento bene, mi sento sereno, mi sento felice, mi sento sempre piu’ spesso nel vuoto, nel silenzio, in armonia con tutto.
Forse questo stato di cui sto parlando non e' una costante nella mia vita, ma certamente e' un auspicio, un augurio, una promessa che faccio a me stesso, me lo devo, la vita e' troppo importante, preziosa per viverla in un altro luogo che non sia il vuoto.
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