lunedì 19 settembre 2011
Ci sono degli eroi ...
Ci sono eroi le cui azioni restano come punto di riferimento costante per le generazioni a seguire, per questi eroi completi, non sono solo le imprese a restare indelebili ma sono la finezza e l'onesta' di pensiero, la profondita' di sentimento, l'eccezionalita' delle azioni che sono bandierine su territori inespolorati dell'animo umano.
La scorsa settimana ci ha lasciato uno dei piu' grandi esploratori, alpinisti del secolo scorso, ma io dico anche del secolo che stiamo vivendo, Walter Bonatti perche' cio' che questo uomo ha realizzato durante la sua vita e' di eccezionale portata.
L'esplorazione e' certamente una pulsione insita nell'uomo, ma ci sono uomini che con coraggio e rispetto non solo riescono ad esplorare il nostro mondo negli angoli piu' remoti ma ad esplorare anche se stessi con eguale profondita', coraggio, consapevolezza.
Walter Bonatti e' stato tutto questo, esploratore del mondo, reporter, esploratore di se stesso, un uomo segnato dalla vita e dall'incontro con altri uomini, che ha conosciuto dolori profondissimi che l'hanno spinto nel silenzio e quindi nella meditazione sulla condizione umana, sull'elaborazione di accadimenti, ingiustizie, omertà, bassezze che solo l'uomo arrogante, egoista, arrivista e' capace di fare, nessun altro animale su questo pianeta conosce la menzogna, l'uomo si, la conosce e la usa quotidianamente per distruggere chiunque sia un possibile concorrente.
Lui nel suo silenzio durato cinquant'anni ha continuato a lavorare, a viaggiare, ad esplorare selezionando le sue amicizie, selezionando le parole da usare, selezionando i pensieri, delegando molto spesso la scrittura come mezzo di racconto e di catarsi.
Lui con quello straordinario fisico, con quello sguardo vispo e diretto, ha potuto resistere a tutto, alle peggiori sofferenze fisiche, ma ha dovuto allenarsi molto per quelle emotive, riuscendo pero' a superare ogni duro colpo, assorbendo anche quell'infamia che lo ha visto protagonista per cinquant'anni e che finalmente non molti anni fa lo ha liberato riconoscendo il suo contributo fondamentale per quella che e' stata la piu' grande impresa italiana del secolo scorso, la conquista del K2!
Io personalmente non ho mai avuto la fortuna di incontrare Walter Bonatti ma nel mio immaginario, quell'impresa pazzesca per quei tempi e' stata segnata profondamente dalla sua presenza, dal fatto che senza di lui sicuramente non avrebbe avuto successo, lui ha fatto la storia dell'Italia, e per questo mi sento di ricordarlo oggi, perche' se l'Italia fosse abitata da milioni di Walter Bonatti sarebbe ancora la nazione guida del mondo, quindi esorto prima di tutto me stesso e poi tutti noi a prendere come modello le persone che praticano il silenzio, la sobrietà, che praticano la continuita', che costruiscono e creano la relazione tra le persone, tra le idee, tra le emozioni, che creano ponti, possibilità per vivere in un mondo migliore, collaborativo, senza risparmiarsi ma donando i migliori talenti.
“Mi ero convinto che la vita ha senso viverla con il massimo impegno, cercando di realizzare tutto quello che si ha dentro. … capivo che molte mie idee sarebbero suonate strane ad un certo tipo di interlocutore, ma in tal caso il problema sarebbe stato suo … No, mi dicevo, non puo’ essere bello un mondo dove le paure e gli entusiasmi spaventano i più, tesi come sono al risparmio di sè e dei propri sentimenti”. (Walter Bonatti)
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