venerdì 23 settembre 2011

Mi sento un po' felice ...




Mi piace molto l'idea di chiudere la settimana con un sentimento di gioia e felicita' che mi passa nelle vene.
Nella mia vita, come nella vita di ognuno di noi accadono ogni giorno moltissime cose, sollecitazioni positive, altre meno positive e' un continuo movimento ondulatorio, su e giu' su e giu', e piu' la gioia e' intensa piu' sara' intensa la malinconia, ma in fondo credo che sia il bello della vita, che sia l'incontro con se stessi a determinare poi l'orientamento a tutti gli sbalzi che ogni giorno riceviamo, determinando noi stessi su quale onda restare aggrappati.

Stamattina grazie ad un amico mi e' capitata sotto gli occhi una riflessione di Albert Einstein fatta riferendosi alla crisi economica e non solo, che attanaglio' il mondo e i suoi abitanti tra gli anni trenta e quaranta.


"Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.

La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l'incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.

Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.

Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
Albert Einstein

Appena ho terminato la lettura mi sono davvero sentito meglio, ho sentito una leggerezza interiore straordinaria, quasi un senso di gratitudine per essere capitato qui ora, in questo momento storico, dove davvero tutto e' possibile, l'unico limite e' la nostra immaginazione, la nostra pigrizia, i nostri schemi mentali pre-costituiti.

Ho provato allora ad ascoltare Einstein e ho provato ad immaginare quante cose meravigliose posso fare oggi, quanto posso leggere, quanto posso ascoltare musica, quanti musei posso visitare, quanti film posso guardare, quante persone posso incontrare realmente e virtualmente, quanto posso divertirmi facendo sport e quanto posso divertirmi a creare e scrivere storie e film, ma soprattutto mi ho pensato quanto posso essere libero di esprimere la mia verità, la mia essenza.

Ho infine pensato che la cosa piu' interessante e divertente e' certamente quella di prendere un problema, sviscerarlo, portarlo alla luce ed iniziare ad immaginare alle possibili soluzioni, affrontando uno dopo l'altro i miei pensieri negativi che invece vorrebbero che tutto fosse gia' risolto e non voglio impegnarsi a tirare fuori il meglio.
Sto tenendo davanti a me un problema, lo tengo fermo e continuo ad impegnare la mia mente e sembra che restando con il problema nella mia testa si stiano creando nuovi percorsi creativi, nuove soluzioni, non e' detto che siano quelle corrette ma cio' che conta e' sentire di poter essere altro, di poter produrre delle idee nuove, delle soluzioni innovative, di essere io stesso l'artefice della risoluzione, questo mi fa sentire bene, mi fa sentire di onorare il dono della vita, di onorare i miei genitori, i miei nonni, e tutti i miei predecessori che in qualche modo mi hanno formato, ed io ora posso onorarli miglirando la mia specie, la mia stirpe prima di tutto, ma non solo migliorando l'essere umano. Questa e' una sensazione che mi sta producendo gioia profonda, interiore, non conclamata, qualche cosa di intenso che riempie gli spazi dentro di me, colma quello stato di malinconia, di solitudine e mi da la forza per credere che ogni cosa che ci arriva ha un senso e quel senso lo scopriamo solo se restiamo con quella domanda per trovare la risposta, la mia risposta. Non e' facile restare in questa determinazione, e' impegnativo, sto lottando con le mie abitudini, ma questa lotta mi sembra sacra rispetto a quelle con cui mi perdo ogni giorno, e, mi sento un po' felice, davvero un bel po' felice!

Nessun commento:

Posta un commento