venerdì 17 giugno 2011

Il silenzio della notte






















« La notte suggerisce, non mostra. La notte ci turba e ci sorprende per la sua stessa stranezza, libera quelle forze dentro di noi che di giorno sono dominate dalla ragione. » (Brassai)

Non mi considero affatto un esperto di fotografia, non sono neppure un tecnico, sono molto istintivo e guardo le cose sempre con un taglio molto personale, molto singolare. Anni fa scoprii Brassai e mi ritrovai subito nel suo lavoro, mi ritrovavo nella notte, mi ritrovavo nei paesaggi immobili, eterni di Parigi, io stesso ho camminato in solitudine nascosto nella notte per poter esplorare me stesso. Forse sara' l'oscurita', forse sara' il silenzio ma la notte e' una via di fuga, un momento nel quale e' possibile, esplorare, scoprire, creare, avere paura. Io ho paura, sono accompagnato dalla paura, ma non ho paura di cio' che normalmente ci viene presentato dalla societa', non ho paura di incontrare un marocchino o un ladro la notte mentre cammino nel buio, ho paura della vita che corre e dei giorni che passano in fretta ed io non riesco a catturarli a fermarli, a goderli. Allora la notte cammino, pensando a come catturare il giorno, perche' la notte non passa veloce come il giorno, chi sta sveglio la notte sa bene che intendo, ma e' lenta e' cadenzata da rumori particolari, da rumori indecifrabili, dei quali non conosciamo l'origine e che ci permettono di immaginare chissa' quali pericoli. Il suono nelle orecchie di notte e' vuoto, e' pieno, e' continuo, e' intenso, il suono durante il giorno e' confusione, rumore, non riusciamo a stare con noi, con le nostre paure, non gli permettiamo mai di uscire, ma la notte e' il silenzio, ed e' in quel momento che escono i nostri demoni, le nostre paure e che gridano forte. Io resto sveglio spesso la notte per incontrare le mie paure, di incontrare i miei demoni, restando nel silenzio, sono momenti impagabili che mi permettono di riequilibrare la mia giornata, di dare spessore alle esperienze quotidiane, senza la notte non avrei incontrato me stesso, il mio lato oscuro, e invece incontrandomi ho accettato le mie paure, ho conosciuto i miei demoni, portato la luce come nelle foto di Brassai riesce ad illuminare gli angoli piu' buii della citta', gli angoli buii dell'anima, Brassai riesce a ricordarci che la notte e' fatta per muoversi per incontrare e per illuminare cio' che non conosciamo, superando la paura e dimenticando per una notte il bisogno di riposare ed ascoltare noi stessi nel silenzio, nella paura, nella parte piu' intima, dove nessuno e' mai penetrato, dove nessuno a parte noi puo' penetrare.

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