lunedì 13 giugno 2011
Inizia (forse) il terzo millennio!
E' un giorno storico, gli italiani riconfermano attraverso il voto popolare la loro diffidenza verso il programma nucleare. La notizia e' che ci troviamo nuovamente ad un grande bivio, quello di dover rivoluzionare certamente il nostro stile di vita, in particolare per quanto riguarda i consumi energetici, almeno fintanto che non avranno trovato un sostituto al nucleare, al carbone, al petrolio. Iniziamo noi italiani a vivere sprecando meno energia e rinnovando il nostro stile di vita adeguandolo alle esigenze di oggi, altrimenti il nostro voto non sarà servito a nulla, visto che le centrali nucleari ce le abbiamo praticamente in casa anche noi e che spendiamo normalmente il 30% in piu' per la bolletta energetica.
Ora la speranza e' che anche i nostri vicini di casa di Slovenia, Francia, Svizzera, Germania (fino al 2022) e tutti gli altri paesi europei ed extraeuropei si decidano a smantellare le centrali nucleari e nel frattempo, ovvero in questi dieci anni di attesa sedersi ad un tavolo globale per decidere quale orientamento prendere in fatto di energia. E' un problema serio, serissimo che se non affrontato ora rischia di ricadere in una maniera quanto mai pesante e probabilmente irreversibile sulle prossime generazioni. Non e' piu' possibile rimandare le decisioni e l'orientamento da prendere anche perchè incombe il surriscaldamento globale e non possiamo permetterci di riattivare tutte le centrali a carbone per sostituire il nucleare, anche se oggi la tecnologia ha progettato un sistema di recupero del CO2 dalle centrali piu' avanzate a carbone.
Le rinnovabili sembrano certamente risolvere un problema di inquinamento ma non sono per nulla sufficienti a coprire il fabbisogno energetico oggi se poi consideriamo la domanda crescente anche di Cina, India, Russia, Brasile, e molte altre nazioni che si stanno muovendo, le rinnovabili sono ancora lontane dal coprire il fabbisogno.
Sinceramente penso che dovremmo smetterla di fare guerre un giorno si e un altro si per conquistare mercati (anche se il problema della globalizzazione e' molto più complesso e non affrontabile in poche righe) e penso che le migliori menti del pianeta debbano riunirsi costantemente e continuare a ricercare le migliori alternative energetiche pensando che il mondo tra pochi anni raggiungerà i 7,000,000,000 di individui e che tutti devono avere gli stessi di diritti energetici. Certamente il risparmio del denaro utilizzato per fare guerre sarebbe più che sufficiente a creare un "laboratorio mondiale di ricerca per le energie" e direi che potremmo inserire anche altri laboratori di ricerca congiunti, superando finalmente quelle barriere nazionalistiche che ci separano e creano costantemente muri di indifferenza tra gli uni e gli altri. L'unione fa la forza e in questo momento storico non vedo altra soluzione che la condivisione dei saperi per preparare il mondo del terzo millennio ad un livello piu' alto, e garantire la sopravvivenza del pianeta piu' straordinario del sistema solare. Mi permetto di ricordare che se fossimo di pochi metri piu' lontano dal sole tutta l'acqua sulla terra sarebbe ghiaccio e se fossimo solo qualche metro più vicino al sole tutta l'acqua sarebbe vapore, e senza acqua addio vita ed invece ogni giorno ci svegliamo e possiamo abitare, amare, vivere su questo pianeta senza nemmeno ricordare il miracolo della vita.
A tal proposito mi permetto di segnalare la visione di un film molto molto interessante che si intitola "Il Pianeta Verde", credo davvero che gli uomini uniti in interessi comuni possano raggiungere una qualita' di vita straordinaria, che viene mostrata nei primi dieci minuti di film, anziche' di pura sopravvivenza come avviene nel resto del film!
In conclusione penso che oguno di noi debba scaricarsi una immagine della terra vista dallo spazio e rendersi conto che non esiste nulla di piu' straordinario del pianeta azzurro nel sistema solare e che quindi dobbiamo prenderci cura del luogo in cui abitiamo e smettere di occuparci di faccende di ben più basso livello.
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