venerdì 17 giugno 2011

Ordine o disordine?



Questa mattina appena entrato in ufficio sono stato colpito dall'apparente ordine che avevo lasciato ieri sera sulla mia scrivania. Immediatamente ho pensato a degli appunti che avevo preso nei giorni scorsi e che volevo trascrivere su un foglio word ed ho incominciato a cercare; ho passato una ventina di minuti tra fogli, foglietti, appunti, scarabocchi senza trovare gli appunti che stavo cercando. Mi sono reso conto pero' che in pochi minuti ero stato sommerso da centinaia di fogli, frammenti, molteplici della mia vita.
Ho cercato di fare di nuovo ordine e ho cominciato prima di gettare o archiviare i vari fogli di controllarli uno ad uno per accertarmi che fossero annotazioni non utili e cosi' mi sono ancora una volta ritrovato a gettare pochi fogli, forse una decina, tutti gli altri erano utili, certamente lo sarebbero potuto essere, utilissimi, appunti necessari alla mia sopravvivenza, messaggi che in alcuni casi non ricordavo nemmeno di aver preso. Ho fatto un altro passaggio allora, organizzare in modo razionale ed ordinato la tipologia di appunti, numeri di telefono da una parte, promemoria da un'altra, appunti generici da un'altra ancora. La scrivania sempre piu' piena e confusa, ho preso dei folder e gli ho infilati separatamente nei tre gruppi, annoiato dal fatto che il disordine mi stava portando ad un disagio interiore. Mi sono reso conto che anche dentro di me ci sono appunti, pensieri, numeri di telefono, ricordi, aspirazioni, desideri, decine e centinaia di post-it che sono incollati qua e la nell'archivio della mia mente e che non mi permettono di avere la mente sgombera, la mente vuota per poter interagire con le esperienze che ogni giorno mi accadono. La scrivania oggi e' la perfetta rappresentazione della mia mente.
Non e' una questione di ordine o disordine e' una questione di non lasciare post-it dappertutto, appunti che si attivano quando si incontra una situazione similare e non permettono di essere vergine, pulito ed interagire con le persone o con le situazioni in maniera neutra, senza pregiudizio, come se ogni volta che qualche cosa accade mi dicessi: "ah si si ho capito!" o ancora "ecco mi capitano sempre le stesse cose!" oppure "lo so gia' come va a finire!", non permettendo di vivere la situazione nel momento esatto in cui la stiamo vivendo ma nel passato perche' gia' vissuta, rifacendo esattamente cosi' lo stesso errore, la stessa procedura, producendo lo stesso risultato, oppure nel futuro con l'immaginazione di cosa certamente accadra', dimenticandoci che la vita e' ora, esattamente adesso, respiro dopo respiro e che nulla e' uguale a ieri e nulla sara' uguale a domani.
Capita solo a me o qualcuno ha la stessa sensazione?
Ah scusate per quanto riguarda lo foto, e' la rappresentazione che ha fatto un artista dei fogli che sono archiviati in un computer medio di ognuno di noi, non mi venite a raccontare che il vostro non ha accumulato nulla! :)

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