martedì 12 luglio 2011

biutiful


Ho passato ieri sera una bella serata al cinema del Frontone all'aperto a Perugia.
I film visti all'aperto hanno un fascino particolare, d'altri tempi. Le sigarette che si infuocano, le birre appoggiate sulle seggiole di plastica, gli spettatori sparpagliati per cercare di non avere troppe persone intorno.
Il cinema e' questo, e' un momento intimo, un istante nel quale ci immergiamo in una vicenda che ci ha catturato e ci facciamo raccontare tutto, ci lasciamo catturare a tal punto che nulla più ci puo' distrarre almeno in quelle due ore, e' un'immersione dentro noi stessi, sollecitati da argomenti che non sono puro intrattenimento ma rilessione intima sulla condizione esistenziale, per lo meno per me e' questo.

Mi era sfuggito nei mesi scorsi il film Biutiful di Alejandro Gonzalez Inarritu, tra l'altro il suo lavoro con Amores Perros, 21 grammi, Babel mi ha affascinato sin dalla prima volta. Sono arrivato quindi molto aperto e disponibile a farmi un viaggio nel suo mondo di disperazione. Devo anche ammettere che ho amato i suoi film dal punto di vista drammaturgico, lo scritture Guillermo Arriaga l'autore dei suoi primi tre film ha una qualita' narrativa straordinaria, innovativa mi ha convinto subito da Amores Perros.

Il film e' inizia con un livello emotivo molto alto, le voci nell'ombra sono molto suggestive e preannunciano in pochi istanti il tema della vicenda.
Inizia così la storia lineare, lo snocciolamento della vita di Uxbal tra presente e passato, tra dolore e amore, tra disperazione e trascendenza.
Precario che vive ai margini di una Barcellona vera non da copertina di promozione turistica ma abitata dal male dell'occidente, criminalità, immigrazione clandestina, poverta' prima di tutto culturale non solo economica, sporcizia, disordine, conflitto, sopravvivenza, tutto al limite della follia quotidiana.

E' certo sin dall'inizio che solo la morte potra' permettere il riscatto!

Io però qui mi fermo, perchè ho avuto l'impressione di assistere ad un virtuosismo che indugia sui mali del mondo in modo gratuito. Sono stato trasportato e sballonzolato emotivamente senza pero' aver capito la ragioni del film. Forse sto diventando un vero e proprio purista ma non credo sia possibile scrivere una storia di cosi' forte impatto se sei nato in una famiglia agiata e hai avuto una vita fortunata. Mi e' mancato Guillermo Arriaga, mi e' mancata quella poverta' vera che non ha bisogno di essere troppo sottolineata, mi sono mancate le storie parallele che sembrano non aver alcun contatto tra loro ma improvvisamente, come lampi di luce si ricompongono creando il film dentro di noi.
Ho visto film duri, che entravano nell'animo umano con profondità, indagando le vicende degli emarginati e riuscendo a dare una certa dignita', invece ho avuto l'impressione che Inarritu sia imploso nel suo film, si e' arrovellato intorno a tematiche che forse sono piu' congeniali ad Arriaga, di tutt'altra levatura.

Ho comunque apprezzato la regia, nonostante la macchinosita' del film, in alcuni momenti si impasta e non scorre, Inarritu riesce a sottolineare i momenti importanti con una regia sapiente, la fotografia di Rodrigo Prieto insieme alle musiche di Gustavo Santaolalla sono perfettamente all'altezza.
Non mi permetto di dare un giudizio sul lavoro di Inarritu come regista ma credo che la sua forza registica si esprima al meglio nella relazione con il suo scrittore storico, quindi se c'e' una critica arriva dalla sceneggiatura.
Per quanto riguarda la recitazione, non sono certo io a scoprire Javier Bardem che e' camaleontico e profondo in quasi ogni inquadratura, lo e' tanto da far emergere i limiti del film, limiti che vengono dal suo viso di star internazionale, mentre quel mondo e' fatto di storie e facce sconosciute, anonime, pensate soltanto al viso dell'allora sconosciuto Garcia Gael Bernal di Amores Perros.
Malhambra la moglie e' davvero eccezionale, soprattutto perchè vera, profondamente vera come il suo viso sconosciuto, dilaniato dal bisogno di riconoscimento e la follia di una malattia incurabile, pensando che e' alla prima prova come attrice, sono certo avra' una grande carriera.

Abbiamo passato una bella serata con un po' di amici, in questo parchetto al limite di altri tempi, pero' un consiglio lo voglio dare, affittatevi Amores Perros, 21 grammi, Babel e poi solo dopo guardatevi Biutiful e scommetto che sarete d'accordo con me, nel frattempo speriamo che questa idea venga anche ai gestori del cinema all'aperto!

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