giovedì 14 luglio 2011

L'Italia!




Ho scelto negli ultimi anni di muovermi spesso con i mezzi pubblici, in citta' uso quasi esclusivamente la metropolitana, per spostamenti maggiori il treno.
Il mio tentativo di impattare sempre meno la viabilita' autostradale e stradale ormai al collasso pero' si scontra costantemente con l'inefficienza dei mezzi pubblici; sinceramente la parola inefficienza non risponde a pieno a cio' che si prova salendo su un treno locale che muove migliaia di pendolari ogni giorno, oppure su una metropolitana in partenza da termini, oppure anche un "efficiente" Eurostar che si muove sulla tratta Milano-Roma.
I prezzi dei biglietti continuano a salire, i servizi continuano a scendere, sempre piu' in basso.

Perche' tutto questo?

I cittadini vivono in simbiosi con lo stato, con le regioni, con i comuni e con i servizi che vengono erogati dagli stessi a prezzi che un tempo erano competitivi ma che oggi non sono piu' ne' competitivi ne' sufficienti a garantire un servizio minimo, sono deficitari con evidenti mancanze di lungimiranza manageriale, con il conseguente risultato di trovarci oggi con uno stato non piu' in grado di garantire quasi nulla di appropriato perche' ormai fermo a venti, venticinque anni fa.
Ormai in Italia siamo diventati bravi ad arrangiarci, ognuno fa per se, affronta la giungla-stato ogni giorno come puo' cercando di portare a casa, la pensione dalle Poste che hanno cambiato immagine esterna ma basta buttare l'occhio dietro i banchi per trovare i sistemi operativi degli anni sessanta, diciamo del boom economico, basta infilarsi in un qualsiasi ufficio I.N.P.S. per capire che la situazione e' molto piu' drammatica di quello che viene presentato, insomma uno Stato immobile, con le casse vuote, senza parlare della Rai che ormai e' diventata parcheggio gratuito per chiunque ha agganci e amicizie politiche, percui e' impossibile proporre una qualsiasi iniziativa culturale/artistico/divulgativa perche' le carte sulle scrivanie sembrano immobili, l'unica cosa mobile e' il culo di questi funzionari che per pararselo corrono a destra e manca. In definitiva con l'occhio dell'uomo della strada sento ormai lo Stato immobile, lontano da me, lontano dai cittadini, lontano dalle esigenze che il mondo moderno richiede, incapace di affrontare qualunque sfida anche la piu' banale senza che ci siano risse, bagarre e lotte di potere.
Non nego una profonda tristezza davanti a tutto questo, come pero' non nego una certa distanza che mi permette di non prendermela quasi piu' per nulla, incapace anche di indignarmi osservo lo Stato Nazione Italia morire di cancro senza nemmeno un tentativo di chemioterapia. L'unica vera speranza e' che questa agonia termini presto, io certamente non ci saro' piu' o se ci saro' saro' ormai vecchio e inacidito per aver perso gli anni migliori della mia vita a confrontarmi con la mediocrita' e la furbizia spicciola degli italianuzzi, senza vedere accadere nulla. Come si fa poi a non spingere i giovani ad andarsene? Se fossimo capaci di rivoluzionare il sistema gestionale dello Stato oggi, ci vorrebbero comunque almeno vent'anni per recuperare il gap che ci divide da una nazione socialmente evoluta, siamo ormai come la Grecia che grazie ai soldi dell'Europa ha dato lavoro pubblico a tutti e si trova oggi a non riuscire piu' a sostenere l'apparato che non produce quasi nulla e consuma ogni risorsa.

Con il nostro debito pubblico, in continua ascesa, con le prospettive di crescita a zero, con una politica immobile, fatta di troppi interessi personali ed intendo tutta la politica non solo i governanti, l'unica speranza e' il fallimento dello Stato, con tutte le conseguenze terribili che puo' portare, nella speranza poi che una nuova classe di persone giovani, coraggiose, libere da interessi, non dico illuminate ma almeno capaci di pensare con lungimiranza per impostare in maniera nuova seguendo modelli come quello svedese, tedesco un'idea di Stato Nazione ed uscire da questo medioevo culturale, sociale, economico che attanaglia l'Italia ormai da venticinque, trent'anni.

Tornando alla sudata nel pulcioso e vecchio treno locale, voglio ringraziare Mauro Moretti, amministratore delegato "illuminato" di Trenitalia che aumenta i prezzi per coprire i debiti e pensa di essere un grande manager!!!

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