martedì 19 luglio 2011
Ma che bel Castello ...
Non capita tutti i giorni di poter ascoltare e vivere da vicino un artista, un musicista, un compositore straordinario del livello di Manu Katché.
Forse ai piu' il nome non dira' molto ma per darvi un semplice riferimento, domani sera al Castello di Cambio, nella frazione di Palazzo nel Comune di Assisi per il Festival di Cambio, ci saranno persone provenienti da tutta Italia,(unica data italiana) per ascoltare, vivere, emozionarsi, godersi la performance del superbo batterista e percussionista francese di origine ivoriana.
Il suo nome, per poterlo collocare al meglio nell'olimpo della musica contemporanea e comprendere la qualita' che manifesta ormai da piu' di vent'anni, e' legato a Peter Gabriel che lo scelse nel 1986 per incidere il suo settimo album "So". So (così) da quel giorno il mondo si accorse di questo ragazzo, la sua carriera esplose: Sting, Dire Straits, Pink Floyd, Tears for Fears, Joni Mitchell, Tori Amos, Jan Garbarek per non continuare la lista lo hanno chiamato per progettare e registrare i loro album e tour, apprezzatissimo anche in Italia ha collaborato con Pino Daniele e Claudio Baglioni.
Fin qui tutto bene! Ora parliamo del suo suono, delle sue percussioni, della sua batteria, dei suoi piatti, della sua musica che lo hanno portato negli anni a sviluppare un suono jazz raffinato e straordinario, quel tocco sensibile di Manu gli permette di passare dal rock, al blues, alla classica, al jazz senza difficolta' rendendo ogni battuta un battito del cuore.
Dentro la sua anima battono i ritmi delle sue origini africane, quando e' sul palco si trasforma, come se il suono della terra si canalizzasse nelle sue mani attraverso le sue bacchette (baguette) e permettesse a chiunque lo ascolta di entrare in sintonia empatica con la sua musica, con il pianeta, con gli altri e con il suono primordiale che e' armonia, gusto, sapienza ed equilibrio.
Infine due parole per il contesto che lo ospitera' il 20 luglio, Cambio Festival, una cornice unica, una cassa armonica, un salotto sotto le stelle, un luogo intimo nel quale 320 persone potranno unirsi per dialogare con lui attraverso il linguaggio universale della musica, Manu con il suo strtaordinario Quartetto ci emozionera', nutrendo l'anima, nutrendo il piacere per la vita, nutrendo quella parte di noi che troppe volte il nostro modo di vivere tende a schiacciare.
Un plauso agli organizzatori che con un'organizzazione meticolosa, riescono da molti anni a compiere un piccolo grande miracolo, portando in questo bel castello per quattro serate stroardinari musicisti.
Una sola raccomandazione, preparatevi al concerto, preparate il vostro cuore, apritelo all'ascolto e preparatevi ad emozionarvi, lasciate cadere le barriere che ci chiudono e separano dal tutto, ascoltate qualche pezzo di Manu su youtube, sul suo sito, perche' il godimento sara' ancora piu' alto se saremo pronti a risuonare con la sua musica.
Per quanto mi riguarda, siccome sono uomo fortunato avro' l'onore di cenare con lui e il suo gruppo, di servire la straordinaria cena preparata da mia moglie nella casa di uno degli organizzatori (per darvi lo spirito del Festival) per allietare la loro serata e creare per loro le condizioni migliori per esprimersi al meglio...
Ma che bel castello marcondirondirondello!
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