sabato 30 luglio 2011

Mojito time!







Nei due appena passati fine settimana ho rispolverato la mia esperienza di bartender e mi sono cimentato nella preparazione di oltre 130 mojitos. L'occasione si e' creata per il Cambio Festival ed e' continuata il fine settimana successivo per il compleanno di un amico.
Non sono un vero professionista ma a New York ho potuto imparare le basi fondamentali dei cocktail piu' bevuti: Mojito, Daiquiri, Margarita, Cosmopolitan, Julep, questo e' accaduto durante il periodo di depressione post 9/11 quando al mitico Miss Williamsburg diner di Brooklyn eravamo rimasti in quattro soltanto a lavorare: Max, Pilar, Ivan e il sottoscritto.

La preparazione dei cocktail e' una cosa che mi ha sempre divertito, e' un piacere perche' le persone che vengono da te per ordinare e godersi il drink stanno vivendo la loro serata migliore, lasciando i problemi, il lavoro, tutto alle loro spalle, dedicandosi una serata con la spirito di chi vuole solo divertirsi e godere della vita. In quei momenti al bancone del bar nascono delle serate fantastiche, delle conoscenze che possono anche durare a lungo, proprio perche' ci si trova su un piano elevato dell'essere, un piano che supera ogni pregiudizio e permette una facile empatia.
E' accaduto anche nelle passate serate, le persone che aspettano il mojito sono allegre, piene di gioia e desiderose di tirare fuori il meglio di loro stessi, quindi sorridono, si rilassano, si divertono e così mi diverto anche io, che amo far stare bene le persone.

Stamattina leggendo l'originale preparazione del Mojito Cubano che nasce alla famosissima La Bodeguita del Medio mi sono reso conto che esistono due ricette lievemente differenti: quella del suo inventore Angelo Martinez, detta ricetta cubana e e una versione ormai accettata universalmente detta ricetta europea.
Le differenze stanno negli ingredienti che in Europa non possono essere reperiti e che hanno subito un adattamento obbligato:

Ricetta originale Cubana: il Mojito si prepara ponendo sul fondo del bicchiere la menta, due cucchiaini di zucchero di canna bianco e il succo di mezzo lime. Gli ingredienti devono essere mescolati insieme in modo da liberare l'aroma dalle foglie di menta. A questo punto si aggiunge il ghiaccio, il rum e infine la soda o in alternativa l'acqua frizzante. Il composto ottenuto viene poi servito con una cannuccia e un rametto di menta decorativo. È importante ricordare che la menta non deve essere pestata ma solo leggermente premuta ed amalgamata insieme al succo di lime e allo zucchero. Questo accorgimento fa sì che dalla menta non si sprigionino le note amare esaltando così gli olii essenziali e mantenendo il drink limpido anziché renderlo opaco.

Ricetta Europea: al di fuori di Cuba il Mojito si è ormai diffuso in una sua variante non propriamente corretta, detta semplicemente "versione europea" o "Mojito sbagliato o pestato". Si prepara ponendo sul fondo del bicchiere il lime a pezzi e lo zucchero di canna grezzo. A questo punto si amalgama il tutto schiacciando vigorosamente con il pestello (muddler) aggiungendo poi la menta premuta delicatamente, il ghiaccio tritato e infine il Rum bianco. Tecnicamente dunque il cocktail che si ottiene con questo sistema non è un Mojito, bensì una Caipirissima alla menta. Tuttavia, come detto in precedenza, tale versione è ormai globalmente accettata al di fuori di Cuba, tanto che il gesto di lavorare il drink con l'apposito pestello, non previsto dalla ricetta originale, è diventato simbolo stesso del Mojito.

A questo punto per comprendere al meglio le ragioni del successo del Mojito, proviamo ad indagare l'origine del nome, che etimolgicamente risolve sempre ogni dubbio lasciandoci con una meravigliosa comprensione: ci diverse teorie riguardo l'incerta origine del termine "Mojito". Secondo alcuni e' legato al "mojo", un condimento tipico della cucina cubana a base di aglio e agrumi, usato per marinare. Per altri l'origine e' da cercarsi nella traduzione della parola spagnola mojadito, che significa "umido". Un'ultima ipotesi, quella più affascinante, fa risalire l'etimologia della parola al termine vudù mojo, che significa "incantesimo".
Ecco svelato l'arcano dunque, il mojito e' un cocktail straordinario perche' i sui benefici creano un incantesimo, che ci fa entrare nel reame del felicità e della possibilità, immergendoci in quella atmosfera cubana, senza spazio ne' tempo dove la vita e' vissuta senza fretta e senza ansie, dove il denaro non e' l'unico obiettivo ma vivere e' l'obiettivo principale, vivere nella musica del Buena Vista Social Club (vedi post del 26 luglio), ricordandoci che possiamo essere felici, ogni giorno, ogni istante se lo desideriamo, basta un Mojito per essere Mojito time, per essere my time!

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