lunedì 11 luglio 2011

Cio' che e' reale! (tratto da "Ogni storia ha un suo inizio")



E' una cosa pazzesca scrivere, ti trovi a parlare di te, dialogare con i tuoi personaggi interni, di cio' che si sente, mettendosi a nudo e poi improvvisamente ritrovarsi in flusso, un fiume meraviglioso dove tutto appare chiaro e vorrei avere cento dita che digitano, per riuscire a stare dietro ai pensieri che si rincorrono una attaccato all'altro, come un fiume in piena poi un suono improvviso, un cellulare che suona, un' interruzione e tutto svanisce, si ritorna alla vita meccanica fatta di sollecitazione e risposta e non si riesce a rientrare in quel flusso fatto di pensiermi, emozioni chiare, dove ogni cosa che ci e' accaduta nella vita diviene utile materiale di analisi e di perdono, parlo di perdono perche' spesso e volentieri non solo incolpiamo gli altri dei nostri fallimenti ma incolpiamo anche noi stessi, censurando duramente i nostri errori, che invece a questo livello ormai sono le migliori esperienze che abbiamo fatto, quelle esperienze che ci hanno fatto muovere da una vecchia posizione per acquisirne una nuova, piu' completa, piu' ricca, con piu' dettagli. Si scopre cosi' che la realta' non esiste, che la realta' e' semplicemnte l'interpretazione che noi diamo alle esperienze che ogni giorno viviamo, che ogni giorno ci accadono, come noi leggiamo gli eventi ed interagiamo con essi, ecco questa interazione crea la nostra realta'!
Quel flusso, quel sangue che scorre nelle nostre vene, quel cuore che istante dopo istante batte con la forza di una locomotiva, quel respiro dritto e profondo come una colonna che ci permette di mantenere il nostro laboratorio alchemico di trasformazione di elementi, ecco tutto questo aggiunto a centinaia di milioni di processi miracolosi che accadono in noi ogni istante dentro di noi, ci danno la reale misura del miracolo della vita, ci devono ricordare costantemente che tutto e' un dono e che possiamo essere felici gia' semplicemente perche' siamo vivi, tutto il resto e' in piu' e quindi da prendere con un po' di distanza, ironia, divertimento.
 
Sono passato dal pensare di non saper scrivere e perdermi, alla presunzione di raccontare la mia vita. Mi rendo conto che sto scrivendo solo le cose che in qualche modo mi sono entrate nella memoria e quindi che mi hanno colpito da qualche parte, sia nel bene che nel male, anche perche' come scrivevo poco fa non ho altro che qualche migliaio di ricordi coscienti, mentre in ogni istante ricevo centinaia di milioni di sollecitazioni, senza che nemmeno me ne possa rendere conto.

Ho deciso allora di fare un viaggio dentro di me, dopo anni passati fuori da me nella speranza di raccogliere gratificazione per il mio ego, sento oggi piu' che necessario restare in silenzio ad ascoltarmi, per svuotarmi e tirare fuori da me tutto cio' che mi fa star bene, ma anche cio' che mi manda in confusione, che mi produce paura, dolore, sgomento, speranza, violenza, pace, ispirazione. Dopo anni di parole parlate inutili mi ritrovo a dialogare con me, e sento che ogni parola e' legata indissolubilmente ad una esperienza, un ricordo, una frustrazione che si innescano anche attraverso posture fisiche, contrazioni muscolari, anzi sto immaginando ora la mia faccia mentre scrivo e sto scoprendo che ho una smorfia che non mi sono mai accorto di fare. La realta' si definisce con le parole, sono un ponte tra me e me stesso, tra me e gli altri, mi rendo conto che il piu' delle volte non arrivano a creare una realta' interessante, ma solo passaggio di informazioni che creano malintesi, ferite anche inconsapevolmente, ogni tanto anche gioia. Devo scegliere e migliorare il mio vocabolario di parole, selezionare quelle che hanno il significato piu' preciso, profondo, specifico e piu' vicino all'emozione, per fare in modo che non sia tutto esclusivamente filtrato dal pensiero che desidero trasferire, ma elaborare pensieri che abbiamo ingredienti multipli, emotivi in particolare e razionali.

Sono qui ora ad elaborare pensieri per riprendere quel filo che mi riporti nel mio sangue e dal sangue al cuore e al cervello. Le parole sono veloci, raccontano, descrivono le stanze in cui abitiamo ogni giorno, sono le stanze nelle quali elaboriamo i nostri pensieri, le nostre emozioni, ma soprattutto le nostre azioni, quindi piu' stanze riusciamo ad abitare, meglio si costruisce la visione della realta' rielaborando ogni giorno, ogni istante tutto cio' che ci accade, ringraziando perche' possiamo sentire e vivere.

In definitiva sto scrivendo per impegnarmi ad essere pulito, limpido, sincero, rielaborando ogni cosa per depositarla nel modo migliore su un foglio che poi restera', che qualcuno leggera', ricordandomi l'importanza di cio' che scrivo perche' i sentimenti fanno muovere azioni, ed io desidero oggi che ci sia un movimento verso l'alto, verso il miglioramento di ogni essere umano senziente, avro' cosi' onorato il dono della vita. Le parole scritte restano, si rileggono, scavano, approfondiscono, obbligano al confronto per non perdere mai il senso profondo di cio' che siamo, ma soprattutto sono in grado di costruire la realta' che desideriamo.

Nessun commento:

Posta un commento