venerdì 1 luglio 2011
Stamattina 1/7/11!
Durante la mia corsetta quotidiana questa mattina abbastanza presto e' accaduta una cosa molto interessante che mi ha spinto alla riflessione che faccio con voi ora. Spesso i nostri giorni sembrano tutti uguali perche' facciamo sempre le stesse cose meccanicamente, quasi senza esserci direi, ci alziamo, ci laviamo, facciamo colazione, prendiamo l'auto (purtroppo!), andiamo al lavoro, ci sediamo, parliamo, controlliamo la posta elettronica, leggiamo il giornale, facciamo riunioni e cosi' via... spesso questa vita ci fa comunque felici almeno in parte perche' ci da sicurezza e riferimenti precisi; possiamo vivere tutta la nostra esistenza in questa maniera senza esserci, senza che assaporiamo le cose mentre le facciamo ma le facciamo semplicemente perche' abbiamo imparato a farle, ci hanno educato a farle, e questo livello di vita sinceramente non e' piu' sufficiente per farmi felice. Torno quindi a stamattina, per la terza mattina di seguito, mi alzo mi preparo, esco mi scaldo qualche minuto ed inizio a correre, lentamente, facendo un giro che mi permette dei sali scendi che portano a regime la mia macchina corpo e la fanno faticare abbastanza per sudare, senza troppo sforzo del cuore. Il giro e' abbastanza lungo, circa due chilometri e mezzo che eseguo due volte; mercoledi, giovedi e venerdì stamattina ho incrociato una signora che andava al lavoro nello stesso identico punto, che tra l'altro e' un angolo e ci siamo incrociati tre volte di seguito, io con i miei movimenti esatti ritmati, lei con il suo passo ciondolante, l'incontro puo' avvenire solo in quell'istante, solo in quel momento perche' se passassi quindici secondi prima o quindici secondi dopo non potremmo nemmeno vederci.
Tre giorni di seguito!
Tre giorni esattamente uguali nella forma!
La mia riflessione è: la vita accade comunque sia che io sia presente oppure nel flusso meccanico delle cose che hai imparato a fare, passa inesorabile ogni giorno fortuitamente senza di me, come l'incontro ripetuto di stamane, puo' essere un film uguale ed uguale ed uguale fino alla nausea ma se siamo presenti, se viviamo ogni istante come se fosse una novità, ed e' esattamente così, senza quella memoria che mi fa dire: "si si lo so già come va a finire!", come se la vita accadesse proprio in quell'istante allora anche la ripetizione non sarebbe una copia, della copia, della copia di giorni vissuti tutti uguali, sarebbe la vita, sarebbe il qui ed ora, con un sapore straordinario, un gusto dolcissimo, una intensità difficile da descrivere a parole, la vita sarebbe la vita e noi saremmo consapevoli di tutto cio' che accade anche dei nostri tessuti che in tre giorni si sono consumati e rigenerati, saremmo felici perche' non occupati nella mente da pensieri confusi, legati alla memoria, legati alla paura, al possesso, all'attaccamento, ma saremmo vuoti e nello stesso tempo pieni di vita, la nostra vita!
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