lunedì 18 luglio 2011
Nirvana!
Stamattina mi domandavo come posso migliorare la mia vita, come posso essere libero dai miei meccanismi piu' profondi, come realizzare una vita felice, come realizzare i miei desideri, cioe' realizzare i miei migliori talenti per poter onorare il regalo ricevuto: la vita?
"In primo luogo a tutto ciò che è male rinuncia, e poi a credere nell'Io, renditi infine libero da tutto, e allora certo diverrai un saggio".
Certo penserete voi, chiunque conosco al lunedi' mattina si sveglia e inizia a porsi queste domande!
A parte gli scherzi non vorrei sembrare troppo impegnato o razionale, quello di cui sto parlando e' molto piu' semplice e concreto di quanto appaia. Le domande filosofiche hanno sempre un profondo collegamento con la nostra vita quotidiana, spesso la stessa scienza puo' aiutarci nelle risposte, sono il titolo del libro della nostra vita, sono la teorizzazione del problema, sono lo svolgimento con la sua risoluzione, tutto e' decisamente pratico e non filosofico; infatti la domanda che mi pongo, (con la quale devo dire convivo ormai da almeno una quindicina d'anni), e'il motore ed insieme la benzina che mi permettono di vivere in maniera sana. Ogni cosa che ci accade puo' essere inserita in un contenitore che ha delle caratteristiche: e' temporizzato, ovvero noi abbiamo mediamente ottant'anni di vita; ci sono delle cose dentro, abbiamo quindi relazione con degli oggetti; abbiamo relazione con gli altri, abbiamo una stretta convivenza con altri esseri umani e animali sul pianeta terra.
Questi tre ingredienti permettono di relativizzare moltissimo le cose che ci accadono, innanzitutto da un punto di vista temporale, tutto puo' essere spalmato nel tempo e quindi ci rendiamo conto di quanto sia relativo cio' che ci accade. Abbiamo oggetti che ci servono, danno servizio a cio' che vogliamo realizzare, se siamo agenti di vendita, abbiamo l'automobile come oggetto principale di lavoro e cosi' via, ed infine siamo su un pianeta popolato da nostri simili con i quali siamo in relazione continua, una relazione a volte migliorativa altre volte degenerativa, ma con i quali realizziamo noi stessi.
Fatta questa premessa, la vita si semplifica molto nel senso che ogni esperienza, evento, ogni cosa che ci accade filtrata nel tempo, nelle cose, nelle relazioni puo' essere migliorata, puo' essere incrementata, puo' essere re-interpretata, puo' essere pre-figurata e compresa nella maniera migliore possibile permettendoci cosi' di migliorare sostanzialmente la relazione della nostra vita con il tempo stesso, con gli oggetti stessi, con gli altri con i quali condividiamo lo stesso tipo di percorso di vita.
A questo punto possiamo iniziare a renderci conto di quanto sia meraviglioso vivere, di quante opportunita' ogni giorno ci accadono che ci possono permettere di realizzare una vita piena di divertimento e piacere, ma soprattutto piena di consapevolezza per il regalo ricevuto, la vita stessa, arrivando quindi ad onorare la vita attraverso il nostro miglioramento.
Io amo la vita, la amo perche' sento possa essere la mia opportunita' di realizzare me stesso, insieme agli altri, in un tempo preciso, il tempo e' adesso perche' la vita accade proprio ora mentre sto scrivendo, mentre stai leggendo e se riesci anche ora mentre leggi a ricordarti che hai un corpo, che hai delle emozioni che ti muovono e spingono, che hai dei pensieri che ti possono orientare a cio' che desideri per te e per gli altri intorno a te, allora in questo istante puoi guidare la tua vita, invece di essere guidato casualmente dalla vita, sballonzolato come una pallina magica, puoi essere tu artefice della tua esistenza terrena.
Arriviamo quindi al titolo del post di oggi, perche' ho scelto il termine "Nirvana"?
L'ho scelto per una ragione precisa: "la liberazione finale dalle sofferenze e dalle passioni è garantita solo dal raggiungimento del Nirvana.
Il Nirvana (dispersione, estinzione), secondo la dottrina del Hinayana è la liberazione, già realizzabile in questa vita, dai tre peccati capitali: odio, cupidigia ed illusione.
Con la morte, il santo raggiunge una condizione in cui tutti i gruppi di fattori esistenziali che formavano la sua Personalità, vengono annientati senza possibilità che ne sorgano di nuovi. Il nirvana perciò, dal punto di vista dell'uomo posto nel mondo è il nulla, per cui spesso viene paragonato allo spazio vuoto. In realtà è un nulla relativo, non assoluto, poiché da quelli che lo hanno ottenuto viene sentito come una gioia ineffabile, soprannaturale."
L'immagine di Murakami mostra il processo di dispersione ed estizione della personalita' in favore del raggiungimento della propria essenza, io sento davvero nel cuore il valore di vivere il Nirvana in questa vita, di conoscere la mia anima.
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